martedì 8 maggio 2012

Cartongesso: cabina armadio - parte seconda

Terminata la parte relativa all'orditura metallica, si passa semplicemente alla posa delle varie lastre di cartongesso, ovviamente solo su un lato della struttura.
Tenendo a mente che le lastre non dovranno essere posate in corrispondenza su un lato e sull'altro, sul primo lato parto posando una mezza lastra, ricordandomi di partire poi sull'altra faccia con una lastra intera.
Con l'aiuto di un valido assistente che si prenda la briga di sostenere le lastre mentre io avvito, parto dall'alto verso il basso lasciando prima del pavimento circa un centimetro. Tale spazio è vitale onde evitare che il cartongesso possa assorbire umidità, magari durante le pulizie, e sarà comunque nascosto dal battiscopa che si sovrapporrà in seguito. Vado così posando le file di lastre seguendo il verso di apertura dei montanti fino alla fine, ove possibile, ma non per forza, evitando di creare eccessivi puzzle di pezzi di cartongesso, se non altro per semplificare il successivo lavoro di stuccatura dei vari bordi.
Chiuso il primo lato della struttura, mi dedico con particolare attenzione al supporto che ospiterà il televisore 32 pollici che prevedo di acquistare un giorno.
Avevo già previsto e alloggiato un rinforzo creato con un pezzo di guida opportunamente ripiegata, ma non so perchè mi è sembrato necessario ampliare la superficie, sia per aumentare la solidità che per avere maggiore spazio su cui muovermi, dovessi magari decidere che il televisore va sistemato qualche centimetro più in là. Così aggiungo semplicemente due assi di legno (perline di abete opportunamente tagliate a misura) che avvito alla struttura metallica. Ovunque decida di fissare il televisore su questo piano in legno, lo sforzo si scaricherà su tutta quella porzione e non sul singolo punto di fissaggio. Il che mi fa stare abbastanza tranquillo. Per quanto il lavoro non fosse difficile, comunque mi ha portato via parecchio tempo. Quindi mollo tutto e vado a pranzare, poi in ufficio.

mercoledì 2 maggio 2012

Cartongesso: cabina armadio

Terminato il lavoro relativo alla finestra in vetrocemento, tra una pausa e l'altra della demolizione del bagno, che non mi sogno nemmeno di commentare sul blog, vado progettando invece la parete in cartongesso che servirà per creare in stanza da letto la cabina armadio che tanto desidera la mia fidanzata (maledetti film e telefilm).

Prima una buona ricerca su google non guasta mai e difatti quasi subito ho trovato molto utili, precisi e dettagliati i manuali di posa della knauf. Questo in particolare.

Come prima cosa butto giù uno schizzo su carta di quel che dovrebbe essere il progetto. mi serve per avere prima di tutto un'idea del materiale da acquistare. Cerco di essere in questo passaggio il più preciso possibile ma senza esagerare: dovesse mancare qualcosa sarà una scusa per tornare dal rivenditore e strappare qualche consiglio utile a chi è del mestiere. La parete da costruire sarà lunga circa 4.50 metri e alta 3.20 mt. Dovrà ospitare una porta in una nicchia appositamente creata con un angolo ad hoc.
Essendo una parete e proprio per le necessità di portanza sopra descritte, userò una struttura metallica di 75mm di spessore, avendo così a lavoro ultimato una parete di 10 cm di spessore totale.
Dovendo trasportare tutto sulla mia povera peugeot 207 e il suo misero porta-pacchi inizio con l'acquistare le guide a C e i montanti a U. I montanti in particolare sono lunghi 4 metri e sporgono un "pochino" dall'abitacolo.

A casa provvedo a tracciare direttamente a terra i limiti della struttura. Uso un bel pennarello, tanto poi la scritta sarà coperta dalla struttura, non importa se è indelebile.
Traccio tutto con precisione perchè poi medesime traccie andranno riportate sul soffitto, perfettamente a piombo.
Inizio così a posare le guide a U. Sul pavimento, non volendolo rovinare, in caso un giorno dovessi decidere di voler eliminare la parete in cartongesso, preferisco evitare i tasselli (e i loro fori) limitandomi solo all'uso di un buon bi-adesivo. Tracciato il perimetro inferiore mi riporto il tutto sul soffitto.
Tocca al perimetro laterale e qui apro una parentesi. Sul manuale della Knauf sopra citato, suggeriscono l'uso di soli montanti a C, ancorati alle guide puramente e semplicemente. Dove ho effettuato gli acquisti invece mi consigliano l'uso di guide a U anche sulle pareti. Non mi dispiace l'idea di avvitare le prime lastre di cartongesso su una struttura ancorata perfettamente a una parete in muratura, quindi propendo per la seconda soluzione. Fatto questo, con un interasse di 60cm vado montando, secondo il medesimo verso, i montanti a C.
In fase di progettazione ho previsto anche dove eventualmente andranno un giorno fissati quadri o (nel mio caso) un televisore. Prevedo pertanto dei rinforzi nella struttura sin da ora. Dopo la posa delle lastre in cartongesso si potrà fare ben poco.
 Arrivato al vano porta, e prese le misure della porta che andrò poi ad installare, seguo passo passo le istruzioni che la Knauf suggerisce. E così nel giro di una mattinata la posa dell'orditura metallica è completata. Per oggi basta così.




lunedì 23 aprile 2012

Finestra in vetrocemento... 2° tempo

Mi sono preso la domenica di riposo ed eccomi di nuovo con la cazzuola in mano, pronto a finire il lavoro, nella speranza di non incontrare problemi strada facendo.

Avevo terminato di posare i vetromattoni, che ora si sono assestati e asciugati perfettamente.
Inizio quindi dall'esterno a riempire fessure e fughe con una malta di tonachino pronto. La parete non era rifinita quindi non starò a fare lo schizzinoso.

Mi aiuto con un frattazzo metallico e uno con suola di spugna per le fughe tra vetro e vetro. Potrei rifinire l'intera parete una volta che ci sono... ma anche no. Mi interessa evitare infiltrazioni di acqua piovana e, se non fosse sufficiente, come base per una guaina impermeabile liquida.

Lascio asciugare qualche minuto, poi pulirò i vetri con spugna e acqua. Dovesse essersi incrostato qualche parte di intonaco la stacco via con una raschietta senza starci a pensare troppo, tanto il vetro non si riga così facilmente.

Passiamo quindi all'interno. Lo spazio occupato dalla doppia fila di mattoni forati che ho demolito ovviamente non può essere occupato da una sola fila di vetromattoni, quindi si è venuto a creare un anfratto che è il caso di rifinire. Ho recuperato qualche vecchia piastrella, reduce da chissà quale lavoro. Purtroppo devo usarne di due tipi diversi: poco male.

Le piastrelle che sto posando sono esclusivamente decorative: di certo nessuno ci passeggerà sopra o dovranno subire chissà quali sollecitazioni. Non ho la colla specifica per la posa delle piastrelle, nè sto a preoccuparmi... ho cemento bianco, grigio, sabbia e tonachino, ne farà un legante sufficiente alle mie necessità.

Non avendo altro a disposizione uso dei chiodi da carpentiere per distanziare una piastrella dall'altra.

Ed ecco l'inghippo: per la soglia superiore sono costretto a tagliare una piastrella e non ho qui nulla di utile. Devo farlo domani.

Lascio asciugare il tutto e provvedo nel frattempo a liberarmi di tutti i calcinacci, quanto meno di scenderli dal quarto piano al piano terra.

Perdo più tempo del previsto e la mattinata è finita. Tocca rientrare, preparare il pranzo, chè l'ufficio mi aspetta.

Serviranno tre giorni per completare il tutto insomma. Speravo di meno, ma nessuno mi corre dietro.

venerdì 20 aprile 2012

Prima di entrare in casa... "finestra" in vetrocemento

Primo post e primo di una lunga serie di lavori che mi sono imposto un po' per divertimento, un po' per passione, ma soprattutto per risparmiare qualcosa, perchè la crisi si fa sentire e non è proprio il momento migliore per tirar su famiglia e costruire la casa dei propri sogni. La buona volontà c'è, la pazienza pure, il tempo non manca... rimbocchiamoci le maniche.

L'appartamento necessita di parecchie modifiche, aggiustamenti e lavoretti vari, ma bisogna fare le cose con ordine e prima di entrare bisogna fare qualcosa fuori.

L'appartamento è all'ultimo piano, con un vano scale ampio ma buio.
Serve luce! Serve una "finestra" in vetrocemento (o vetromattone a dir si voglia), che ho deciso di aprire nella parete dell'ultima rampa di scale, quella che porta al terrazzo.
Strutturalmente cambierà poco: il vetrocemento non è portante, ma il tramezzo che sarà interessato da quest'opera non è soggetto a particolari sollecitazioni, e sostituire un mattone forato con uno in vetrocemento, non farà grossa differenza. Attenzione: è una considerazione valida nel mio caso, non in assoluto. Aggiungo per completezza che ho intenzione di realizzare semplicemente una paretina composta da una fila di 4 vetromattoni per 3 di altezza, sotto il metro quadro di superficie totale, il che mi comporta davvero ben pochi problemi e mi permette di fare un lavoro veloce e alla buona.
Strutturalmente, dicevo, cambierà poco, ma sostanzialmente cambierà molto: il vano scala sarà finalmente illuminato da luce solare, con tutto ciò che di salutare ne consegue. Risolti gli adempimenti burocratici, non resta che darsi da fare.

Come sempre prima ho dato uno sguardo all'onnisciente Google e onestamente ho trovato molto utile questa guida. Quel che devo fare io non è minimamente paragonabile, ma ho sfruttato più di un suggerimento.

Ho comprato i 12 vetromattoni al costo di €1.50 cadauno (semplicissimi, trasparenti e leggermente ondulati: non di altissimo pregio, ma ripeto non ho grosse necessità), i distanziatori, un sacco di tonichino pronto, e un sacco da 20kg di cemento bianco e. Si può usare la malta apposita, e in taluni casi è davvero consigliato, ma non nel mio. Procediamo.

Per prima cosa ho tracciato sul muro le linee guida per la demolizione aiutandomi con una livella: le dimensioni sono pari al numero dei mattoni, dei distanziatori, e qualche centimetro di tolleranza.
Poi con il mio fedele trapano demolitore "cinese" (basta non avere grosse pretese... anzia basta non avere pretese e i prodotti cinesi il loro sporco lavoro lo fanno) ho "aperto" la finestra.

Senza rifinire i bordi - il cemento farà miglior presa su un fondo discontinuo - procedo alla posa della prima fila di mattoni. Un bel po' di malta sul fondo, un po' sul lato del mattone e via a posarli uno dopo l'altro, con tanta pazienza, soprattutto quand'è il momento di verificare che sia tutto perfettamente a livello. Se si sbaglia ora, si salvi chi può. Tanti microaggiustamenti battendo con il manico della cazzuola e via con la seconda fila di mattoni.
 

In pareti superiori al metro quadro sarebbe fondamentale procedere all'inserimento di tondini di ferro tra una fila e l'altra di vetromattoni per dare solidità alla struttura, ma sarebbe anche utile costruire un telaio tutt'intorno. Io non ho di queste necessità.

Dalla seconda fila è tutto più semplice, siamo già perfettamente a livello, basta semplicemente mantenerlo. Se la demolizione è stata precisa, non ci ritroveremo in corso d'opera a dover rompere qualche spuntone. Io non sono stato preciso purtroppo.
Non mi preoccupo neppure se sporco il vetro, tanto il cemento bianco andrà via facilmente con un po' d'acqua.
Ad ogni fila verifico che le fughe tra un mattone  e l'altro siano perfettamente riempite e al più do un po' di forma aiutandomi con la punta arrotondata della cazzuola.

In una mattinata è tutto finito.
Non mi resta che aspettare che il tutto asciughi e poi dare la rifinitura finale, esterna ed interna.

C'è da rimuovere i calcinacci... ma ovviamente nessuno si offre volontario... tocca a me anche questo. Domani.